COME ERAVAMO

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martedì 18 settembre 2007

BIMBI FELICI

Un altro bimbetto, di cui non so più che viso avesse neppure come si chiamava… era famoso per un’altra caratteristica. Gli era stata concordata, oggi diremmo patteggiata, una “attività” in spiaggia, su misura, parallela, tutta per lui: il pianto. Era, questa, una cosa accettata da tutti. La sua, chiamiamola peculiarità, a quei tempi non scandalizzava nessuno, anzi era una sorta eccentricità che donava un tocco esotico al tutto: similia similibus hehehe!
A fine colazione, quando l’Assistente al Programma, mi pare Giommei, ricordava quali fossero le varie attività e dove si svolgessero, guardava lui e diceva “… e Manuel (mi sembra potesse chiamarsi così) pianto alle rocce” . Al suonar della campanella lui andava, a piangere alle rocce, tutti i giorni, mattino e sera,. E piangeva a dirotto. Allora non ero così sensibile da farmi frangere il cuoricino e al suo frignare eravamo ormai un pò’ tutti assuefatti eppoi devo dire che piangeva ordinatamente. Non cominciava prima di essere arrivato alle rocce e quando suonava la campanella di fine attività si asciugava le lacrime e veniva, leggero, a fare il bagno con noi.
Lui non voleva stare al campeggio, voleva mamma e papa’ e ce lo rendeva noto di continuo, ma non aveva, a quanto ricordo, il benché minimo atteggiamento antisociale, eccetto…

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