COME ERAVAMO

COME ERAVAMO
DOVE ERAVAMO

mercoledì 30 gennaio 2008

CHE SOLA...

non ci posso credere... cito una poesia in un mio precedente post che credo essere di Pablo Neruda e.... 1) non è di pablo neruda ma sembra essere una bufala che gira su internet da anni; 2) e qui viene il peggio, lo stesso scritto viene usato da Mastella in parlamento... ... non ho parole ma vi rendete conto che sconfitta che doppia fregatura con carpiato e mezzo avvitamento in aria? un vero mastella e un falso neruda...

lunedì 7 gennaio 2008

UN NUOVO SITO

Oggi son fecondo e vado al raddoppio, così, come viene…tiè!. È emersa l’idea (Paola) di trasformare questo “blog” in un “sito” e credo che possa essere una cosa divertente. All’inizio l’idea mi ha un pochino impressionato forse per l’impegno o la inadeguatezza, ma non appena capirò di che si tratta e come possa venir fuori soprattutto dal lato estetico daremo fuoco alle polveri. Lo vorrei con uno spazio dedicato anche ad altri miei e pensieri che non solo quelli legati al passato ymca, anche se nessuno me lo impedirebbe qui, vorrei scrivere altre cose, una sorta di “ratatuille” con tutte le mie immagini riflesse, coerente o no, ho 45 anni, sono al giro di boa e sento il bisogno di liberarmi dalle zavorre prima che il boa prenda in giro me (ritenere di aver bisogno di un sito, puo’ essere considerata una zavorra certo) . E’ partita la grande raccolta di idee per il nome del sito. Ce ne sarebbero un paio in pole position, ma magari qualche buontempone potrebbe rispolverare la propria sagacità e proporne di piu’ divertenti o intriganti, naturalmente non ci sarà nessuna protezione per questo lavoro intellettuale sarà un’idea ... a fondo perduto… sarà puro volontariato, lo considererò un regalino. Eppoi come una casa comune tutti potranno scrivere quello che ritengono opportuno su qualunque argomento, una sorta di “forum” chissà magari così non saremo sempre i “soliti noti” a scrivere qualcosa… su! Evoluzione! Un vostro parere sarà il benvenuto, come al solito.
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orbene, tenendo presente i vostri normali tempi di risposta, tengo a sottolineare che una qualche forma di feed back tipo "si", "no", "fico" "forse"... sarebbe auspicabile prima della fine del Quaternario, perchè pare ci sarà una nuova glaciazione con la probabile estinzione di forme di vita superiori... perciò a me la cosa non riguarda, .... lo dicevo per voi...

UNA MANO LAVA L'ALTRA

questo scritto che segue me lo spacciano per essere di Pablo Neruda, non so, forse,... non mi va neanche di verificare, però mi è piaciuto e lo pubblico con piacere., oh inteso che se a Neruda gli piacesse qualcosa di mio... lo pubblicasse pure... senza problemi, che diamine...se non ci si da una mano tra noi... è finita..
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Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Pablo Neruda
certo è che stando a sta roba.. io c'avrei già il piede nella fossa..