COME ERAVAMO

COME ERAVAMO
DOVE ERAVAMO

lunedì 29 settembre 2008

ATLANTIDE

YMCA ROMA .
Una città nella città. Tutti quelli che, a vario titolo, si avvicinano a questo Blog ormai ne sanno abbastanza sui vari Campeggi YMCA. Pochi sanno ed ancora meno hanno conosciuto la vecchia sede dell’ YMCA di Roma. Una città nella città.
Subito dopo la guerra, gli americani donarono un palazzo intero, sito in Piazza Indipendenza, tramite la CIFI SpA, alla YMCA Italia e nel suo interno sistemarono tra l’altro anche l’ YMCA Roma e la Federazione Campeggi. In seguito, grazie ad una opinabile gestione, vari pezzi furono venduti o affittati. Sicuramente, quando nel ’59, entrai nel mondo YMCA, i frequentatori invernali, alias Soci, avevano a disposizione tutta una serie di strutture che potremmo riassumere con le seguenti note.
LA SEZIONE CADETTI. Dotata persino di teatro per manifestazioni, recite, serate danzanti, danze popolari e qualsiasi cosa richiedesse spazi considerevoli, una sala giochi con ping-pong, cacio balilla, stanza lavori manuali e primi corsi leader. Il tutto sorvegliato dal caro vecchio Michele sempre pronto a sfidare qualcuno agli scacchi. FORESTERIA. Albergo, Ristorante, Bar, piccola Chiostrina con pergolato dove sedersi all’aperto, Biblioteca, Reception con divani, poltrone, rastrellira giornali, per le attese ed incontri spiccioli, nonché luogo deputato a mettere in bella mostra il grande tabellone della accesissima Campagna Finanziaria; cioè una gara a squadre fra chi raccoglieva più soldi per finanziare la Federazione Campeggi. Dio solo sa’ quanti soldi avrò tolto a mio padre in vari anni. Mattatore indiscusso nella Hall…Luciano, portiere d’inverno e tuttofare nei campeggi d’estate. PALESTRE. Esistevano due palestre, una piccola per la danza e per il Judo, maestro indiscusso il mitico Alì, al 5° piano, ed una grande, regolamentare per la pallacanestro, e per di più dotata di ballatoio per le tribune, al 6° piano. In realtà da sola faceva tre piani perché la sua altezza era circa dieci metri. Qui si svolgeva la ginnastica Artistica, la Danese o a corpo libero, il Karate etc. Gli iscritti alla Palestra, cosa impensabile oggi, vi andavano senza alcuna borsa o fardello alcuno, infatti essi avevano in dotazione un armadietto spogliatoio, dotato di essiccatore ed all’entrata un inserviete dava loro ogni volta un asciugamano. Direttore Tecnico una leggenda, l’ Arcigno Prof. Saia, sostituito poi da un altro mitico Professore ISEF ed Assistente al Programma Mariano Spedicato. SALE RIUNIONI. Chi come me ha fatto parte del Consiglio Direttivo, sa che al primo piano esistevano salette da gioco e sale riunioni; nella più grande si tenevano i consigli. Alle pareti foto di illustri ex presidenti e notabili, uno per tutti Vingiano, che loro malgrado hanno dovuto assistere a non poche discussioni, tra le quali quella che vide Mariano e me dimetterci. Città nella Città. Città che, come Atlantide, oggi è scomparsa. Purtroppo ho assistito al suo affondamento, alla sua agonia lenta ed inesorabile; ho gridato,urlato, avvertito, sono stato preso a male parole dai Santoni del momento, ma la Città si è inabissata lo stesso e, come Atlantide, resta solo una leggenda per Voi ed uno struggente ricordo per me. A presto, Bruno Greco.

mercoledì 24 settembre 2008

BRUNO "EL GRECO"

Poteva essere il mare?
No! Perché quelli della montagna hanno le stesse emozioni. Potevano essere le tende?
Chissà, ma quelli dei buungalows si sono divertiti lo stesso.
Il brivido dell’alza bandiera? Il the del pomeriggio? Non credo.

Ma allora perché a Francesco si accappona la pelle quando sente parlare di " Roccioni-gita notturna- Peschiera"?. Perché Adriano scrive "rivediamoci" e qualcun altro felicemente annuncia " abbiamo ripreso da dove ci eravamo lasciati" e soprattutto… perché Sasà ha sentito il bisogno di creare un Blog ?

Il piacere della condivisione … credo! Caro Salvatore non basta una cena tra " sharing partners" per essere amici, devi condividere o aver condiviso qualcosa di particolare.
Non che sia necessario essere sopravvissuti allo schianto di un aereo sulle montagne innevate ed aver mangiato carne umana, ma convissuto qualcosa che a te, e a chi come te, sembrava speciale. "…ricordo gli occhi , gli occhi solamente, dipinti un po’ con la matita blu, Vi chiamavate forse…gioventù " cantava mia madre ricordando una vecchia canzone. Abbiamo condiviso la nostra giovinezza, già speciale per definizione, in modo entusiasmante e vivo.
Dove lo trovi un altro posto dove, poco meno di un centinaio tra ragazze e ragazzi, passavano giorno e notte insieme; dove è che, con piacere, ti fai programmare mattino e sera, pranzo e cena; in quale spettacolo sei attore e spettatore; dove esiste un turn over di giovani ogni due o tre settimane, secondo l’epoca vissuta, dove arrivando al mattino la sera già conosci tutti? Avevo l’agenda piena di nomi, tanto che l’inverno organizzavo pullman per la neve! Pronto, ciao, che fai? Dove stai? Ci vediamo stasera? Hai una festa? Hai casa libera? Domande che d’estate non facevamo mai ! Avevamo tutto e tutti lì ed invece di casa avevamo… la Sardegna libera !
L’Happy-hour ? L’abbiamo inventata noi con le fughe notturne…si mangiava di tutto. Trekking ? Quanto ne volevi in montagna.
Amici di Maria Filippi ? Ci fa un baffo; quando perdevi qualcosa se non cantavi o ballavi col cavolo che la riprendevi… siamo o non siamo " uaiemmsiei"? Hoooo yes ! Alla prossima ,
Bruno Greco.

mercoledì 10 settembre 2008

OLD BUT FRESH

Gentili amici e amiche a riguardo dell'idea lanciata circa il rivederci insieme in una situazione allargata rispetto una canonica “cena”, ho avuto il piacere di ricevere ben due telefonate da parte di due OLD dell' YMCA, due old ... but fresh!!! Tali giovinotti gagliardi anziché no, mi hanno confidato che se avessero dovuto aspettare me per una rentreé avrebbero potuto goderne i frutti il giorno del giudizio universale probabilmente sotto forma di evocazione durante una seduta spiritica. In buona sostanza mi hanno detto che LORO si vedono più o meno regolarmente da sempre, a differenza di Noi, semi-old che necessitiamo di una scossettina da batteria di camion o meglio ancora quella che serve per cercare la “particella di dio”(si quel bosone di Higgins) al sincrotrone di Ginevra... Mi hanno ragguagliato sui LORO raduni ad Olbia quanto a Palena alla faccia nostra ( he he gente di poche parole e molti fatti) nel cui ultimo hanno avuto il piacere di invitare anche PARACHINI.. prima che... E' emerso che per motivi generazionali sono in contatto con alcuni ex che sono stati additati e/o criticati negli anni passati per supposte...supposte e per farvela breve mi sono offerto di dar loro voce qualora qualcuno di essi a qualunque titolo avesse da dire la sua o dare una visione diversa dei fatti che fuoron, anche perché passati tanti anni sono più interessato ad avere una visione più aderente possibile a come si svolsero i fatti che a montar capestri ... certo... con qualcun altro invece mi potrebbe essere più difficile he he.. e infatti ci mandano pure le foto da palena INVECE VISTO CHE FA BENE AL MIO NARCISISMO VI BECCATE ANCHE QUESTO COMMENTO RICEVUTO DA UN ALTRO EX... MA IN FONDO NON SAREMO MAI DEGLI EX.. NON è COSì? LE MEMORIE DI ADRIANO:
NON PERDIAMO L´OCCASIONE !Mi chiamo Adriano Ferzetti. Ho partecipato ai campeggi di Olbia nella seconda metà degli anni settanta e do per scontato che molti di voi non si ricordino di me. Ero un biondino slavato, con occhiali di plastica neri e un apparecchio in bocca che mi ha parecchio infelicitato l´adolescenza. Uno di quelli che non si ricorda.Come avrete capito di certo non appartenevo alla stirpe degli Immortali. Esseri superiori come Marco Agliata o Walter Cimino. Ma per fortuna a differenza della mitica saga degli Highlanders, ciò che rendeva l´YMCA un posto diverso e accogliente, era che "non ne doveva rimanere soltanto uno". C´era spazio per tutti! Anche per i comprimari, per quelli delle seconde e terze fila. C´era posto anche per me.Ai campeggi, negli anni, di scherzi anche crudeli ne ho subiti non pochi e porto ancora sul labbro una cicatrice di un brutale ruba-bandiera, in cui il mio avversario, per far colpo sulle seniores, sfoggiò un placcaggio da rugby per sottrarmi la "bandiera"; ironia della sorte, la bandana sudicia di un cadetto con stampati sopra tanti Topolino dal sorriso smagliante.Eppure la cosa che ha reso l´YMCA diversa da tutte le altre esperienze di vita comune fatte anche successivamente nella mia esistenza era che lì, anche se si veniva derisi e bersagliati di scherzi, il tutto non aveva mai un carattere emarginante. La comunità, come dire, ti pungolava, ti "spronava" - forse crudelmente - a scrollarti di dosso tic e debolezze, ma ti considerava sempre uno della comunità, sempre nella comunità. In un clima spietato come quello dell´infanzia e dell´adolescenza riusciva nel miracolo di non scivolare mai nel mobbing. Vi pare poco?L´YMCA era un posto di condivisione, naturale e spontanea, senza sovrastrutture ideologiche o religiose. Era un posto di scambio e di comunione, in cui casuali compagni di vacanze in un attimo si trasformavano in compagni di strada, amici e fratelli. I campeggi estivi erano davvero un piccolo Eden di natura, spontaneità e di rapporti meno contaminati dalle barriere e dalle cattive abitudini della società in cui vivevamo e, ahimè, ancor più viviamo ai giorni nostri.E allora cari amici, vi dico, non lasciamoci scappare quest´occasione, questa meravigliosa idea offertaci dal creatore di questo speciale blog, Salvatore. Non facciamo ci sfuggire la possibilità di tornare al Lido del Sole, di ricreare una qualche situazione di libero incontro e di nuova condivisione. Non si tratta di una patetica "ricerca del tempo perduto", ma di una nuova opportunità di incontro, calata nel presente, per noi e per i nostri figli.Personalmente sono disposto a mettere subito una caparra ed anche un mio personale, seppur modesto, contributo economico per finanziare questa iniziativa.Do inoltre la mia totale adesione in termini di impegno e di tempo ad un qualsivoglia comitato organizzatore, che si riunisca per dare vita alla magnifica idea di Salvatore.Vincete la vostra pur comprensibile riluttanza. Chi meglio di me vi può capire. FATEVI VIVI ! Ce l´ho fatta io, potete farcela anche voi. Un abbraccio in ispirito gli amici di un tempo e tutti i fratelli della grande casa dell´YMCA, passata e PRESENTE. Adriano