COME ERAVAMO

COME ERAVAMO
DOVE ERAVAMO

venerdì 30 maggio 2008

(2) VILLA GIULIA

Villa Giulia a Ventotene in effetti altro non è che ciò che rimane della villa della figlia di Giulio Cesare, che purtroppo “ ebbe a beneficiare” di una legge sulla fedeltà coniugale promulgata dal padre… il “ Divo Giulio” che preoccupato dai tempora che mores pensò bene di castigare i lascivi costumi del tempo … solo che così fu costretto a mandare in esilio sua figlia conclamata e acclamata ninfomane, nota anche nei lupanari minori della suburra romana.
In effetti non è che venne allontanata in virtu' del fatto che fosse un pelino zoccola, ma perchè era sposata e di conseguenza un tantinello infedele.
Ma con questo non è che ne voglia parlar male, anzi, ce ne fossero di piu' di donne così…
Insomma Villa Giulia però per me è un sito archeologico decisamente deludente, se non per un accesso al mare con scalinata in tufo e con stanza scavata nel tufo semi sotterranea a sinistra ad altezza onde, munita finestra e di vasca piscinula dove la notte ancora ci si puo’ imboscare in dolce compagnia… certo da soli, invece, sarebbe malattia mentale… puro delirio.
Una sera rimorchiai una ragazza, molto carina, bionda, magra e con due occhi da quarta misura coppa “H” commoventi... gran topa; era, quello, un turno di velisti paganti, adulti, ci tengo a sottolinearlo per pubblica decenza.
Questa ragazza aveva un fratellastro (padre in comune mi sembra), che era un armadio quattro stagioni a sei ante … e se ve lo dico io ci potete credere… almeno il doppio di me… e pure un po’ fuori di buccia, isterico e collerico. Lei mi raccontò che nell’inverno i due fratellini avevano avuto una liason carnale…
...la cosa si faceva torbidamente interessante...
Quel giorno a Ventotene c’era una levantata chi c’è passato sa di cosa parlo per gli altri immaginatevi una buriana di vento e acqua di quelle serie, da paura. La sera il vento era calato ma il mare era rotto cioè ancora molto mosso con alte onde incrociate che frangevano sugli scogli, e c’era una luna meravigliosa... per gli appassionati uno spettacolo da urlo. Insieme alla ragazza andammo a villa Giulia, da Cala Rossana passammo il cimitero ( obbligatamente) e ci inerpicammo sui piatti scogli verso la punta nord ovest dell’isola. Mano nella mano, aria distesa, piccole attenzioni, insomma aveva tutta l’aria di mettersi bene quella notte.
Arrivammo in un posticino quasi a picco sul mare che rifletteva la luna su migliaia di piccole onde nelle varie calette sottostanti… Lei era sdraiata e con la testa poggiata sulle mie gambe. Vai Salvato’ stasera fatti onore è tutta tua…
Mentre si parlava e cazzeggiava del piu’ e del meno, tra una carezza ed un bacetto, forieri di promesse per il dopo, cominciavo ad avere la sensazione che qualcuno ci osservasse e nemmeno da lontano, come il "senso di ragno" che pizzica Peter Parker.
In effetti mentre guardavo la ragazza negli occhi mi “sembrava “ di vedere con la visione periferica una figura semisdraiata su una piatta roccia a dieci metri di distanza che ci osservava, non solo, alla lunga questa figura assumeva contorni maggiormente definiti.
Dopo un’oretta la figura era stata promossa a giovinetto con capelli
ricci e abito da antico romano , divertito monello, quasi beffardo che proveniente da chissà dove e chissà come stava diventando un attimino insistente...
preciso che lì non c'era niente di tutto questo, se guardavamo direttamente , naturalmente non c'era nessuno, solo quando distoglievamo lo sguardo diretto lo vedevamo... Insomma era una sorta di "presenza"... non terrena come un fantasma che divertito ci osservava, e la cosa non era affatto confortevole credetemi: in una notte magica ti trovi a pomiciare con una, su delle rovine romane mentre un fantasma ti osserva e se la diverte... diciamo che ho avuto situazioni più tranquille...
Il tragico fu che fu Lei a confidarmi per prima la sensazione di vedere uno che ci osservava..a conferma delle mie sensazioni…. Merda… cazzo…
L’arietta, come quando in barca il vento "gira" rapidamente e rinforza diventando foriero di burrasca, da dolce e complice cominciava a virare verso tinte più tenebrose quasi macabre il buio rischiarato dalla luna cominciava ora ad opprimerci, “quello” stava sempre lì e l’atmosfera si era incrinata e come un calice fessurato suonava decisamente stonata. Pensammo di allontanarci da lì e tornare alla casa di vela, anche perché era un po’ che scherzando sul nostro bel giovinetto latino cominciavamo ad aver la gola secca dalla inconfessata strizza...
Cominciammo a camminare sempre piu’ rapidamente quasi a correre sulle rocce non più amiche di prima, e poi “ora” si doveva ripassare da quel cazzo di cimitero, altre strade non c’erano… merda!
Correndo come forsennati, perché ormai eravamo arrivati a “terror level” arrivammo al pulmino color cagarella, parcheggiato vicino la grotta che serviva da rimessaggio delle vele, ma avevo delle visioni indefinite e non riuscivo a muovermi, pietrificato dalla paura. Vedevo dei puntini rossi che vorticavano a mulinello nell’aria della notte che si erano messi tra me e il pulmino… e pure lei li vedeva.
Con uno sforzo supremo feci manovra rischiando di cadere di sotto col pulmino, e scappammo via verso la casa di vela. Finita qui la seratina?... Manco per idea…

giovedì 29 maggio 2008

(1) 1988

Quell’anno cominciò molto male perché persi un’amica a cui tenevo molto, ma era un anno bisestile e sapete come sono le donne negli anni bisestili… no? Beh in effetti sono esattamente come gli altri anni e forse ero io che necessitavo di un po’ di manutenzione, un ritocchino, che venne sotto forma di MAZZATA tra capo e collo che mi fece perdere uno dei beni piu’ preziosi della mia vita (e forse anche a lei), una di quelle cose che arrivano e poi ti lasciano senza respiro e senza udito mentre, arrancando sperduto, cerchi di capire cosa ti ha investito e tenti di prendere nota della targa del TIR. Dall’Associazione ero ormai fuori, come un Paria da tempo e tramite amici di amici venni “assunto” presso una casa di vela a Ventotene da un certo Ugazio che, seppi poi essere un altro ex YMCA: incredibile adesso mi avrebbero pagato per fare ciò che avevo sempre fatto gratis. Venni sistemato in un appartamento in paese insieme ad undici scalmanati “i miei Apostoli” ai quali cominciai subito a distribuire soprannomi di cui ne ricordo qualche scampolo: a due amici di cui uno di colore “Black and Deker” ;a uno che stava sempre a recriminare “Bofonchio” (soprannome che ancora oggi si porta apppiccicato); a una ragazzetta al limite dell’anoressico “Forchetta” (dal rumore che faceva quando cadeva). A me in compenso mi affibbiarono “Palle quadre” soprannome di cui andavo fiero. Erano come dire… “vispi”? ragazzi quasi diciottenni del Comune di Roma e anzi qualcuno al limite della fijodimignottaggine, ma ci capimmo presto …. A volte basta poco… poco e due pescura n. 46, io del resto sono fiducioso… Il lavoro era un pochino differente dal solito leaderaggio YMCA, non c’erano giochi in spiaggia e cose varie ma insomma dovevo irreggimentare quei torelli al libero pascolo con gli ormoni a mille… A cena andavamo a mangiare alla casa di vela in fondo all’isola e forse anche a colazione … con un pulmino 900 fiat color cagarella in condizioni ormai non piu’ definibili da molti anni, una di quelle cose molto naif che si trovano nei luoghi di villeggiatura che vi lascio immaginare e che si avvantaggiano anche del fatto che sono talmente andati che neanche la ruggine ci si puo’ accanire di piu’, ricordo che si accendeva a spinta e, diverse volte, quando in salita si spegneva lo accendevo a retromarcia, solo che le strade dell’isola sono tutt’ora Molto strette e alla fine della discesa c’era e c’e’ tuttora una curva, ma per fortuna lo strapiombo di punta dell’Arco di un centinaio di metri è protetto da un murettino a secco… e ricordo che in questo nulla c’era una cabina telefonica… il telefono la tua voce… Insomma avevo in qualche modo ricreato il mio surrogato YMCA . Appena posso vi racconto cosa successe una notte… a Villa Giulia..

mercoledì 28 maggio 2008

BUONANOTTE FIORELLINI

De Gregori ci ha regalato tante emozioni, è inutile dirlo proprio a Voi e in effetti un po’ come quelli che iniziano una lettera con “come è noto…” infatti se è noto è inutile dirlo, ma… vengo al punto… è solo per darmi tono… sapete… In una intervista in televisione De Gregori Francesco ha recentissimamente affermato che andare ai suoi concerti e sperare di ascoltare le sue canzoni con gli arrangiamenti originari, quelli cioè dei dischi, sono soldi buttati… Le canzoni pubblicate ancorché “perfette” vengono rimaneggiate per nuovi arrangiamenti da concerto… Embè? ( embè lo fa la pecora e il lupo se la magna…..) Vi aiuto… anche rivedere persone di una antica comunanza, o età “perfetta” e sperare che siano sempre le stesse o soffrire proprio perché non sono piu’ le stesse … sono soldi buttati … coraggio coraggio ce la potete fare , io sono fiducioso..

martedì 20 maggio 2008

ANONIMO MI INFORMA....

Anonimo ha detto... Attenzione! Nella home page è annidato un dialer. Il mio antivirus lo segnala ogni volta che mi collego.... GRAZIE caro/a anonimo/a magari sapessi cosa è un dialer.... forse un tipo di avviso? e vuol dire cosa? altri utenti hanno lo stesso problema? Non che io ci possa o sappia fare qualcosa, ma è solo per sentirsi partecipi di un tutto... questo dialer è pericoloso? è fastidioso? è come quando ti prendi le piattole andando a cattive signorine? ma poi mi chiedo... chi sei o tu ( evviva il vocativo)che ci lanci cotal avviso , quasi urlo nel mar di notte e che al naufrago il cor rassereni? ce l'hai un nome? baci sasy fateme sape' magari è importante....

giovedì 8 maggio 2008

FATE (NON) IGNORANTI

Una fata propone ad una coppia di sposi:' Poiché siete una coppia inossidabile da 25 anni, vi accordo un desiderio ciascuno.' La donna risponde allora:'Vorrei fare il giro del mondo con il mio marito adorato.'. La fata agita la bacchetta magica e, abracadabra, appaiono dei biglietti aerei nella mano della donna. Ora tocca al marito:'Beh...certo è molto romantico, ma un'opportunità come questa capita solo una volta nella vita, quindi cara mi dispiace ma vorrei avere una donna di 30 anni più giovane di me'. La donna è terribilmente delusa, ma un desiderio è un desiderio. La Fata fa un cerchio con la bacchetta magica....Abracadabra!All'improvviso il marito ha 90 anni!! Gli uomini forse sono degli stronzi, ... ma le Fate sono Donne!!! che ss'ha da fa' ppe campa'.... dopo secoli di politica fallocratica ora ci tocca sorbire quella imenocratica...baci sasy

lunedì 5 maggio 2008

SULLE TRACCE

Nella mia vita è accaduto che una volta persa l’ymca e dopo averne elaborato il lutto, fatto che in verità a detta di alcuni ha necessitato di diverso tempo, ho avuto il bisogno di succedanei che ne prendessero il posto, scuole di vela a Ventotene , ad esempio, ma so di altri che sono approdati ai Glenans, o a Cuba o Club Alpino, giusto per citarne alcuni di cui so direttamente. Comunque credo che piu’ o meno tutti, piu’ o meno consciamente hanno tentato di ricreare una certa aria, a loro familiare, dello stare insieme, in maniera forse spensierata o giocosa o rilassata, ma cercando una strada già battuta.

Qualcuno si sente disposto a contribuire raccontandoci la sua?