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lunedì 30 marzo 2009

MARCO RISPONDE A GIULIA...

Caro salvatore

Scrivo a te la risposta a giulia mundula perché è un po’ lunga

Cara Giulia

Sono molto d’accordo sul fatto che le cose non si fermano mai, per fortuna, semmai cambiano e su questo aspetto forse sta tutto il senso della nostra esistenza.

Non ci sono “epoche” per l’adolescenza, c’è soltanto una continua scoperta della vita che avrà certo avuto manifestazioni diverse in diversi periodi ma un unico filo conduttore che è sempre stata la ricerca.

Forse siamo noi che adesso soffriamo il tempo che è stato come qualcosa che non potrà appartenerci più senza renderci conto di quello che ci viene incontro sotto altre forme e che ha la stessa intensità di quei momenti passati.

Ogni epoca ha il suo tempo da trascorrere, ogni generazione il suo per crescere ma le questioni di fondo restano sempre le stesse, si tratta di saperle cercare.

Trovo che la parte finale del libro “Le città invisibili” di Calvino restituisca molto bene uno degli aspetti della questione. “L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se c’è n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere che e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.

E’ naturale che mentre ci si allontana da un luogo o da un tempo si pensi di non riuscire a ritrovarlo più, forse è anche un fatto di comodità o di paura, non sempre si è disposti ad affrontare il bilancio della nostra vita attraverso le cose che la scandiscono e ci obbligano a frugarci dentro. Parlarne sarebbe già un grande passo, forse le nostre sensazioni non cambierebbero di molto o forse potremmo accorgerci di essere diventati un po’ meno soli e certamente più ricchi.

Con affetto profondo

marco agliata

ciao facocerone ( E CON QUESTO ME SO SPUTTANATO PURE CON GIULIA)

era una cosa che avevo in testa

l’affido a te, sensibile archeologo del passato

un abbraccio

marco

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