COME ERAVAMO

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venerdì 14 dicembre 2007

UN NUOVO INCONTRO ALL'YMCA

L’altro ieri sera c’è stato un nuovo incontro all’YMCA con il segretario nazionale Stefano Tomarelli, al quale hanno partecipato anche Claudio Ciaccheri e Paolo Soriani, e di questo sono stato molto contento. Purtroppo altre due persone avevano dato la disponibilità all’incontro (di cui una ancora con tailleurino indosso) ma dei meri contrattempi del vivere moderno hanno reso impossibile la Loro partecipazione. Noi dopo il rituale e comprensibile parlare del piu’ e del meno delle novità e differenze epocali siamo venuti un po’ al dunque ed ho chiesto con quella delicatezza che mi contraddistingue se Loro avessero delle idee piu’ chiare su quello che potrebbe’ essere un aiuto, supporto, partecipazione da parte nostra persone con un passato lontano. Stefano ha rimandato la palla in campo dicendoci che in effetti in questo periodo tra una cosa e l’altra in realtà non è che ci avessero pensato piu’ di tanto.
Ho riportato alcuni pensieri che sia erano condensati tra amici su quello che potremmo fare, eventuali spazi di manovra, strategie da seguire e il fatto che, sempre tra noi pochi che ne avevamo discusso, c’e’ il desiderio di “fare qualcosa” tenendo pero’ presente che nonostante i bei ricordi per noi lYMCA oggi è una scatola vuota, le associazioni le fanno le persone piu’ che le istituzioni e vorremmo appunto capire gli ambiti di disponibilità..
Altra cosa mi è sembrato di percepire una chiara disponibilità nostra ad operare verso il “sociale” piuttosto che una partecipazione all’associazione verso il leaderaggio puro vecchia maniera (ma questo dipende poi da scelte e desideri personali e nulla vieta un giorno a chi voglia di farsi un turno …..).
Secondo Stefano quello che potrebbe essere operativamente fattibile potrebbero essere dei “progetti” sotto l’egida dell’YMCA che in questi anni e in confronto alle altre YMCA europee segna il passo almeno sul versante “iniziative”. Progetti nostri autonomi nella direzione da decidere per chi ne avesse voglia e possibilità. A tal proposito puramente indicativo, tanto per capirci, mi sono venute in mente alcune possibilità tipo: in un orfanotrofio dell’Ucraina ci sono delle esigenze di base come acquistare due nuove lavatrici o cose simili, oppure chesso’ portare coperte la notte ai barboni o assistenza morale negli ospedali ecc.; secondo me per cominciare sarebbe meglio avere degli obiettivi pratici, fattibili "fly down" col duplice scopo di capire noi cosa possiamo fare e quali sono i nostri limiti piuttosto che imbarcarsi in imprese faraoniche tipo recupero tossicodipendenti come ventilato da qualcuno che prevedono delle strutture e capacità che non sono chiaramente al nostro livello e che farebbero molto piu’ danno che altro, piccole cose utili. Certo anche che in tutti questi anni non sono poche le competenze che ci siamo creati nel corso della vita, in campo sportivo, artistico, logistico, psicologico, pensiamo di quanta conoscenza siamo in possesso. Sicuramente potremmo essere una linfa vitale che una volta chiariti bene i dettagli operativi potrebbe dare soddisfazioni. Io sento che in virtu’ di una certa attesa che percepisco nell’aria, bisognerebbe vedersi in una sorta di riunione chiarificativa e a tale scopo Stefano ci ha anticipato la possibilità, verso la fine di gennaio prossimo, di un incontro all’ostello YMCA di Poggio Mirteto per un fine settimana (sabato e domenica) dove cominciare concretizzare almeno le linee di possibile intervento. Di Stefano dico che mi sembra una persona sveglia che indirizza il vivere dell’associazione con un approccio “manageriale” con indirizzo finanziario cosa che forse è mancata in passato, mi sembra concreto e attento, di certo non uno sprovveduto… secondo me è un buon giocatore di poker, il che postula una maggiore cautela nel procedere hehe…

1 commento:

Y.M.C.A. SASI ha detto...

mi scrive Valter DI Dio

"...Infine per quanto riguarda gli incontri “sottobanco” con la nuova dirigenza YMCA, personalmente non credo che servano altre organizzazioni per il “sociale” di quel tipo. Ci sono fior fiori di associazioni (ed anche una nutrita quantità di farabutti) che operano in quel settore. Semmai l’YMCA dovrebbe riproporsi per quello che sa fare e quello che è il suo compito istituzionale: i villaggi vacanza e il supporto ai giovani qui in Italia. Ci sono migliaia di bambini che non vanno in vacanza perchè i genitori non possono permetterselo, migliaia di bambini che non hanno mai visto il mare o la neve. Ci sono bambini figli di extracomunitari che non ahhano un posto per socializzare e volendo ci sono anche bambini stranieri (vedi ex Chernobil) che DEVONO venire in Italia per andare al mare, prendere il sole e respirare aria buona.

Se ben ricordi l’YMCA già ai nostri tempi ospitava bambini mandati dal comune di Roma. Oggi il campeggio “per ricchi” non può più funzionare, i “nostri” ragazzini vogliono ben altro che un giaciglio, due puffin ed una scodella di latte in polvere. Inutile quindi inseguire un’idea di campeggio ormai fuori dal tempo; ma per i bimbi poveri, per quelli che stanno nelle case-famiglia in attesa di un’adozione che probabilmente non arriverà mai. Per loro c’e’ ancora molto da fare. L’YMCA può ben presentarsi al Comune come un interlocutore “blasonato” nel settore vacanze ed in quello ricreativo-culturale. Pero’ non credo che basti il “volontariato” per queste cose, serve anche del capitale e degli sponsor che investano nel progetto.

Il volontariato può risolvere il problema spicciolo di chi fara’ da leader, da accompagnatore, da organizzatore ma per le strutture ed i materiali servono soldi e tanti. Ai nostri tempi i campeggisti paganti supportavano quelli “sociali”, ma oggi sarebbero tutti “sociali” e qualcuno deve pagare le spese di mantenimento loro e della struttura.

Insomma è un problema complesso, si può fare, ci sono sicuramente molte persone disposte ad investire del tempo (oggi purtroppo non tantissimo tempo) ma prima di tutto serve un nucleo forte di accentramento e gestione che si occupi “a tempo pieno” di reperire finanziamenti e sponsorizzazioni.


A presto,

ciao

Valter