COME ERAVAMO

COME ERAVAMO
DOVE ERAVAMO

lunedì 8 febbraio 2010

terzo comma

Le canzoni cantate intorno al fuoco di notte in spiaggia erano uno dei punti nodali come gli zighe zaghe; In quegl’anni i cantautori imperversavano e la facevano da padrone, naturalmente erano incomparabilmente più gettonati ed evocativi dei DuranDurani che sarebbero comparsi di lì a poco erano come: contesse, su strade lunghe e diritte, dove correvano locomotive, tra vecchi e bambini, avvelenati, dove i cantautori, con blue jeans e camicie gialle, suonavano feste di piazza,mentre il signor hud, si dava il rimmel, sui pezzi di vetro......caro amico ti scrivo... vado avanti ? ... io vorrei non vorrei, ma se vuoi.....lucia.. Alcuni titoli? Eccoveli !!!CONTESSA / BUONANOTTE FIORELLINO / RIMMEL / IL SIGNOR HUD / PIANISTA DI PIANOBAR / CANTAUTORE / AFFACCIATI AFFACCIATI / UNO BUONO / FRANZ E’ IL MIO NOME / LA FATA / LA CASA DI ILDE / L’AVVELENATA / LA CANZONE DEI 12 MESI / CANZONE PER UN’AMICA / LUNGA E DIRITTA / IL VECCHIO ED IL BAMBINO / INSIEME A TE TUTTO IL GIORNO / MINIERA / MIGUEL / 18 SETTEMBRE / JORDIE / LUGANO ADDIO (piaceva a Timino)A TOCCHI A TOCCHI / LA LOCOMOTIVA / VIA DEL CAMPO / ANDREA S’E’ PERSO /ALICE / TE LA RICORDI LELLA / PENSIERI E PAROLE / ACQUA AZZURRA ACQUA CHIARA / ANNA/ LA CANZONE DEL SOLE / IL MIO CANTO LIBERO / I GIARDINI DI MARZO / SENZA TE / 7:40 / LA CANZONE DELLA TERRA / IL NOSTRO CARO ANGELO / FATEMI ENTRARE / PETROLIO / IL CANE LEGATO ALLA CATENA / EPPURE IL VENTO SOFFIA ANCORA / IL DENTINO / SNOOPY / SHAMPOO / UN IDEA / TAMMURRIATA NERA / I’E SO PAZZO / NA TAZZULELLA E’ CAFE’ /…. QUESTA INVECE, LA SCRIVEMMO PER UN FUOCO DI CAMPO (1977) SULLE NOTE DI UNA NOTA CANZONE ROMANA A zompi a zompi er direttore avanza ( monaco)/ je sorte un gracidìo dalla panza / tartaja sempre e nun la smette mai… / l’urtimo giorno tu la pagherai…Come se po’ sta qua .. /chi me l’ha fatto fa / s’esco da sto campeggio qualche d’uno l’ha da pagà /Strisciando l’assistente segue lento (Agliata)/ sto campanaccio mamma che tormento / lo suona sempre e nun la smette mai /l’urtimo giorno tu la pagherai Come se po’ sta qua… ECC. ECC. Il FUOCO alla BUCA la Buca era un avvallamento nella sabbia situata poche decine di metri prima della Loggia dove un paio di volte a turno facevamo il fuoco di Campo all'inizio e a fine turno (l'ultima sera). Una delle componenti essenziali del fuoco era la raccolta della legna, a quei tempi usavo mettermi in mostra trasportando quantità di legname degne di un abbattimento della foresta amazzonica che avrebbe oggi giustificato una denuncia agli accordi di Kioto. Il fuoco di villaggio o di campo, aveva quella caratteristica che, mentre ci cantavi davanti, buttavi l'occhio a destra e a manca pasturando ragazze a tutto spiano… perché non si sa mai, potrebbe essere la volta buona che non ne continui a parlare soltanto. Davanti, il fuoco ti ustionava, ma di dietro per l'irraggiamento termico assente, ti congelavi ( un po' come andare a prendere il sole in vacanza sulla Luna). I piedi stavano sotto la sabbia ancora tiepida, e sporca di pezzetti di legno carbonizzati dei precedenti falò e noi tutti abbracciati, e dediti al bel canto, al volemose tanto bene, ma ...anche stasera per cambiare ...minestrina...!!! (apro un’altra parente: in quegli anni ero una specie di armiamoci e partite; sempre pronto ai blocchi di partenza...sempre pronto ...sempre ai blocchi di partenza... ci sarebbero voluti molti anni ancora perché il brutto bruco peloso si trasformasse in una splendida farfalla per spiccare il volo e finire subito in un obsoleto raccoglitore per entomologi). Al fuoco solitamente, Mi occupavo di rintuzzare e rifornire la legna, un po' come quegli sfigati che alle feste occupano il posto che nessuno vuole, cambiando i dischi e facendo ballare gli altri (solo che a me, a quelle feste, non mi ci invitavano neanche....!!!) Il Timino mi ha recentemente rammentato di una volta che si incazzo’ con me perche’ feci volare per una ventina di metri uno zoccolo pescura 45 cogliendo un seniores …che sicuramente stava facendo qualcosa di illecito… Ma io non me lo ricordo…che fosse luca Pen dell’Aia….chissa’ comunque se puo’ essere utile… mi pento e mi scuso con lui….. oggi credo che a quei tempi io stesso mi considerassi un “paria” molto simpatico , ma… con una e forse piu’ d’una nota stonata…. magari qualcuno potrebbe aiutarmi con i suoi ricordi??? anche se il problema con le memorie è che ti vincolano ad un periodo e non ti fanno andare avanti , tu puoi crescere ma solitamente nel rivangare un'era ricaschi nell'imboccodel tempo !! Oh, naturalmente queste memorie forse non sono i fatti come si svolsero nella realtà, io non lo so più come essi si svolsero in effetti , ma è come li ricordo,... Solitamente sostengo che il futuro è fluido ed indeterminato, ma altresì sostengo che anche il passato è fluido e mutevole in quanto è contenuto nella memoria e basta cambiare il rapporto che si ha con un evento , che si modifica anche la memoria e, di conseguenza, si modificano i fatti passati... chiaro no? i bei tempi andati sono sempre belli, anche se a scuola ti prendevano per il culo Una volta, ricordo che. tre ragazze al 2°'78 mi dedicarono al fuoco di villaggio tre canzoni di James Taylor . piccole grandi gioie ed tanta gratitudine mentre camminavo un palmo sopra la sabbia!!! C'era la BUCA, c'era il mare c'erano i sacchi a pelo, c'era la luna che si rispecchiava sulle sette piccole insenature di fronte all'isoletta , c'erano i cespugli di mirto e lentisco in mezzo ai quali dovevi trovarti un posto, c'erano i cespugli di elicriso dall'intenso odore di macchia mediterranea, c'era la fiducia e c'erano le speranze e… sicuramente la prossima volta ci sarà anche una ragazza che mi vuole bene...magari con i capelli rossi...magari con i capelli !!!! ***** 1977 nel 1977 venni elevato dal ruolo di campeggista, seppur con un certo credito, al rango di leader … a soli 15 anni!!! ero già precoce, in tutto, e su talune intimità, anzi a detta di alcune cattive signorine, anche troppo veloce,hahahahaha ma non divaghiamo, prego. Ero diventato “LEADER” !!! Questo scatenò alcune perplessità tra i leaders più anziani, ma Monaco mi sostenne e prese le mie difese al momento opportuno. Tra i vantaggi di essere leader spiccavano: il non pagare la retta del turno… perciò cuccavo vacanze gratis; poter non effettuare le pulizie tenda e bagni, ma di questo quasi nessuno se ne approfittava; una non indifferente posizione decisionale, perché è vero che il programma si decideva tutti insieme, ma è altrettanto vero che si decideva meglio se erano tutti d’accordo con i leader… non so se mi sono spiegato. In quell'anno arrivò un gruppo di tedeschi capitanati da due relitti teutonici tali: Wolfgang, elemento umano, maschio di circa 102 anni, da stime apparenti, contro i 45 catastali accertati ed una patatona lessa con zinne plissettate (e come seppi in seguito, ma non dico da chi, capezzoli con areola a macchia d'olio), simpatica... assolutamente innocua... lessa appunto, di nome Birgit.I ragazzi erano simpatici ele ragazze piu’ d’una era veramente carina come lo sono le tedesche a 15 anni….poi…..si sa…. Durante quel turno ero un po' teso, ringalluzzito diciamo, da tanta abbondanza transalpina teoricamente carnalmente disponibile, ma, de facto, invero, piuttosto risicatella nel concedere favori....... almeno al sottoscritto!!! Tra di loro, pare si frequentassero di più , che dire?… A quel turno ero leader di kayak e l'utilizzo di questo palindromo galleggiante ( gabriè… sempre senza malizia eh?… si fa ppe scherzare madonna bona!), mi dava un certo lustro ed importanza, visto che decidevo io chi veniva in kayak e chi no….Così tentando di saltare di fiore in fiore come una vispa Teresa e cercando di corolla in corolla, la pulzella più adatta e disponibile, finii anche quell’estate con il procurarmi una slogatura al metacarpo destro (non essendo io mancino)… Durante quel turno , con Duccio Damerini mettemmo su una terribile e gustosa pantomima parodia di Guerre Stellari, ricordo solo che ad un certo punto apparivo su un tavolo della mensa con un asciugamano giallo zabaione intorno ai lombi, barba lunga, rossetto e un martellone di legno in mano ( che serviva a piantare i paletti di legno delle tende), tentando di impersonare il cattivo di guerre stellari con Duccio al mio cospetto con una faccia da cazzo mi chiedeva con la voce di Gianni Agus “bello quest’effetto come l’hai ottenuto con la creolina?” non ricordo altro se non che le tedesche ridevano e non la davano… ***** E così venne il giorno di quel mese di quell'anno, che mi feci, udite udite : montaggio 1° e il 2° turno a Olbia, il 4° a Palena, il 5° e lo smontaggio di nuovo ad Olbia... ne vogliamo parlare? La stagione balneare del 1977 si aprì (come del resto tutte le altri stagioni balneari all’ YMCA) con un pre - turno denominato “montaggio”. E’ bene sapere che la stessa stagione ( ma anche le altre) terminava con un post-turno denominato, naturalmente e per forza di cose: “smontaggio”. Partecipai a quel montaggio con: MONACO, Tonino Conti detto baffo, Claudio Siaccheri, Betta Cordisco ( soprannominata “Betta madri” o “bettoniera”), Pepe Cordisco (her brother), tre di siderno di cui non ricordo il nome e dulcis in fundo, la cuoca, madre di Napoleone detto Nappi. Il viaggio in nave fu molto romantico su di una nave appena varata e alla sua prima o seconda traversata ( aveva anche la piscina … vuota, ballai con Betta tutta la notte, senza musica, ma con molta immaginazione…. Valzer se non ricordo male yeah Il montaggio consisteva innanzitutto nell’utilizzo del Napalm per la defoliazione delle erbacce che erano cresciute durante l’inverno e nelle quali affogava tutto il villaggio. Fatto questo, si potevano aprire i bungalows e togliere le inferriate…. Un culo mai visto… 30 inferriate di circa 40 kili l’una… tre per villaggio più i bagni più quella di una stanzetta al villaggio juniores maschile …. Poi, naturalmente i bungalows andavano puliti , imbiancati a calce a volte bianca a volte rosata (da urlo), disinfettati e disinfestati da zanzare … e quant’altro…soprattutto . Poi si attivava la mensa, si attaccavano le utenze, si scaricavano le derrate alimentari dei fornitori. Mi ricordo di un certo SECCI, un panzone fascistissimo veramente simpatico, che mi disse che nella Piazza Rossa, a Mosca, aveva cantato “faccetta nera”…mi insegnava...”salvatore, meglio un giorno da leone che cent’anni da pecora” ( maschio!). Si montava la tettoia della zona d’ombra su quella fastidiosissima sabbia in granella, da cremolato Algida alla quale i miei piedi non si sarebbero mai abituati. Al 2° turno venne una ragazza di New York tale.. Nancy Sabrina Goodman ( appena appena ebrea), sembrava la figlia di Woody Allen, 19enne quasi carina , sicuramente aveva un certo fascino nel quale rimanemmo piacevolmente invischiati io e Alberto Brusco in due modi contrapposti ma complementari; io col mio carattere impulsivo a tratti pericoloso per me e gli altri (sopratutto se gli altri, erano Alberto) sempre assiomatico e perito agrario, lui, invece, col suo caratterino cauto ( pedante), didascalico oserei dire, di cultura germanico- pesante. Era quello, l'anno in cui andava di moda la frase "MAGARI MORI" e noi tutti al campo ne facemmo un uso generale a dir poco sproporzionato ed eccessivo, riuscendo a permearne tutti gli aspetti o i momenti o le conversazioni della vita al campo ( parlo naturalmente di Olbia, i palenotteri si sa... erano diversi...). anche Nancy, che parlava molto bene italiano con forte accento amarecano imparò il "magari mori" tutto d’un fiato quasi fosse un saluto giapponese... Durante il 3°turno che non feci, Nancy venne ospite a casa mia o e fui molto contento di averla casta ospite... (due anni dopo. io andai in america e andai a trovarla all'università di berkley in california , ma non riuscii a trovarla, benché avessi l'indirizzo...( credo che mi arresi troppo presto alle difficoltà di trovarla). Un giorno, con Nancy montammo sul treno e andammo a Firenze a prendere un gelato in una ottima gelateria di fronte a ponte vecchio... beata gioventù... Altri americani vennero quell'anno a Olbia, un gruppo di ambasciatori mondiali dell'ymca gente un po' sconnessa… dopo il turno una sera , a Roma sempre insieme io e Alberto , andammo a cena in pizzeria con questi americani e al momento di pagare il conto ci rendemmo conto che non avevamo, naturalmente, soldi a sufficienza.... anzi eravamo parecchio lontani dal totale e con Alberto ci guardammo sgomenti a lungo negli occhi, veramente a lungo ... vagliando, in una frazione di secondo, tutte le possibilità lecite o illecite, che la nostra fertile fantasia ci proponeva, per risolvere la figura di merda che stavamo per fare. Finì invece che il capo di questi amerecani volle offrire lui la cena... e noi ... naturalmente con faccia da culo... " ma no dai, volevamo offrirvela noi,…ci teniamo...siete nostri ospiti..." lui non volle sentire ragioni e pagò per tutti ( tanto stavano in conto spese all'Ymca amerecana...). Anni prima 1975 venne un’altra americana, veramente bella, tale Cristina Von Emberg o qualcosa del genere mi insegnò due cose fondamentali… (anzi tre se ci metto pure che mi insegnò che non era pane per i miei denti), mi fece assaggiare il peanut butter ( burro di arachidi esiste al mondo qualcosa di più lussurioso?) e vidi per la prima volta i sandali birkenstok che disprezzai altezzoso… ignaro che, decenni dopo, ne avrei posseduto una collezione estate-inverno. Quell'anno ai leaders venne regalato un 5° turno di 15 giorni detto "smontaggio" durante il quale ci divertimmo non poco, lavorando moderatamente per chiudere il campo per l'inverno. Lasciammo aperto per noi, solo il villaggio juniores maschile e ci trasferimmo tutti e tutte là. Ricordo delle memorabili gite in kajak nei meandri nascosti e sconosciuti della peschiera con Carla Trillingsley e Alberto Nusco, in un basso fondale di dieci quindici centimetri dove più che pagaiare ti ci spingevi con la pagaia, navigare fino a faro di Olbia e mettersi sulla scia tipo surf delle navi che passavano tra il faro e la costa , a trenta metri dalle navi.... per cavalcare l'onda... il tutto in una Sardegna che in settembre dà il massimo di se stessa, con un sole caldo , ma non più asfissiante. Un dì facemmo una lunga gita a Santa Teresa di Gallura in autostop e io e Siaccheri dormimmo in una conca di roccia a Cala Luna di cui ricordo un episodio: in un bar a Cala Luna, la cassiera sarda ci guardava schifata, e non voleva farci andare in bagno (beh i quando sò stronzi i sardi so proprio stronzi!!), ad un certo punto entrò un inglese che chiese un "gin and tonic" . Lo pronunciò con voce baritonale e quella capra della cassiera equivocando gli diede un ... "gettone" per il telefono, accortasi della gaffe e guardata con sorrisetto di scherno ( altrettanto stronzo) da noi, non ci fece più neanche entrare dentro il bar. Ricordo poi uno che si chiamava Arangio Ruiz 1979 già nipote di un rinomato istituto ragionieristico e omonimo, raramente ho trovato persone con un nome più strano e, non sapevo, allora, anche altisonante. Era un sellerone alto, appunto, biondo occhi azzurri , aspetto trasognato, testa tra le nuvole, una sorta di nibelungo errante, labbroni screpolati dalla salsedine, 46 di piede, gemelli, se non erro. L'unica cosa che ricordo è che era amico della allora ragazza(la Vetovati) di Massimo Mattias (gran voce da basso) che a sua volta era amica di Bianca Liperti, che era (la fidanzata di tale Marcello Branchida) m me sa che sto fa un po de confusione… una che sembrava stesse sempre sul punto di piangere (forse era merito dell’ MAttias… su! Massimaccio si fa per scherzare!!), Insomma 'sto sellerone, durante lo smontaggio 79 un pomeriggio . me lo trovo sdraiato a letto nel bungalov ( o come cazzo si scrive). Io da buon “omo de ludibrio et svelto de mano” , non ci penso due volte ( e qui sta solitamente il tragico) e gli infilai due fiammiferi tra le dita del piede destro e... li accesi, incredulo del fatto che non se ne avvedesse ( la risposta potrebbe essere ricercata nel fatto che forse fu perché dormiva profondamente?). Fece uno zompo epico , lanciò uno strillo del tipo Achille scende in campo e strilla ... PATROCLOO" ne rido ancora con stoltezza mentre ne descrivo il dolore… Lì per lì pensai… “ mo me gonfia”. Grande ragazzo l’Arangio Ruiz , non mi ha mai portato rancore più di tanto, credo. Di quel 5° turno ricordo una mitica arrostita con carne e rametti di mirto in una sera magica dove per i begl'occhi di Paola Maroni e solo per lei, feci arrivare anche una eclissi di luna... potenza dell'amor cortese. ****** Paola Maroni rimane uno dei capitoli affettivi e più belli della mia adolescenza,… il più bello in verità, era una sensitiva potente come poche, molto addentro nelle arti JEDI, leggeva le carte e ci azzeccava, sempre. tra noi due esisteva una capacità reciproca di comprensione, una affinità da mettere i brividi, una telepatia senza eguali, un esempio? Nell'anno 1981 facemmo a Olbia una serie di giochi a tema come ci inventavamo spesso al campo, facemmo una rievocazione storica in maschera di uno sbarco dal mare ( già e da dove sennò ), con combattimenti e sfilate; ci mettemmo pure alcuni personaggi storici come Eleonora d'Arborea ( grande personalità isolana ), con parata notturna con torce di fuoco, balli evocazioni e quant'altro. Dopo cena e, prima dell'inizio del gran finale, uscii dalla mensa (seguitemi bene) ed andai al a destra verso villaggio maschile, era già buio e passata la direzione girai a destra per entrare appunto nel villaggio, se vi ricordate c'era un restringimento creato da due enormi cespugli di macchia mediterranea, ricordate? Lì mi fermai perché vidi, lo giuro sui miei figli, centinaia di occhi sospesi nel buio che mi guardavano e che guardavano i campeggisti che vociavano, correvano, che andavano in tenda ad accendere gli zampironi o prendevano un maglione o le torce per la sera . Rimasi senza parole e senza sapere che fare o che dire, cagandomi sotto alla grande . Di corsa andai da Paola che stava in tenda sul letto, e senza dirle il motivo la prelevai forzatamente e la portai nel punto dolente e le dissi " cosa vedi?" rimase anche lei impietrita e disse " mamma mia centinaia di occhi che volano qua sopra, che abbiamo fatto? Il resto della serata è storia, facemmo una bella sfilata, ma io e Paola ci guardavamo aspettandoci sempre l'arrivo di qualche fantasma o cose simili . Questo è solo uno di innumerevoli esempi che potrei citare( io ancora oggi non so cosa erano quegli occhi o cosa evocammo o SE , evocammo qualcosa e cosa, ma io li vidi e Paola anche, e feci bene attenzione a non influenzarla prima di metterla all'imbocco del villaggio maschile). Nel 1975 per un giochetto del genere, invece, avevamo evocato i carabinieri... spiego: facemmo il gioco delle elezioni politiche ... e ci dividemmo in partiti contrapposti e facinorosi, con propaganda, manifestazioni, conferenze, botte e gavettoni finali. Solo che a forza di strillare "Duce! Duce!!” da parte di una delle fazioni, da lido del sole, i villeggianti , chiamarono i carambas che arrivarono immaginando un sovvertimento delle linee guida dello Stato. Monaco e Marco Agliata dovettero un poco arrampicarsi su lisci specchi per spiegare che: “no, sa, stavamo scherzando, era un gioco, mannaia a maronna..” rinforzava Monaco.

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