COME ERAVAMO

COME ERAVAMO
DOVE ERAVAMO

lunedì 20 agosto 2007

ODE per ELISABETTA NOVELLI.

Raccolgo il suggerimento di M. A. e apro una finestra su un cortile piuttosto incolto che, nella mia prima adolescenza (ora sbarco il lunario nella mia seconda adolescenza), tale finestra è stata a lungo incastrata e spesso chiusa. Con costosi e faticosi aiuti ancor oggi tento di capire cosa non FUNZIONAVA bene nella mia capoccia (ed uso l'imperfetto a bella posta perche' mi riferisco " ad un'azione del passato che si ripeteva piu' volte"). Conobbi Betta  Novelli durante il 2°turno del 1976 era una ragazza alta biondina, di partenza timida e, bellissima. Per capirci l'ho sempre identificata con l'attrice Daryll Hannah (quella di "una sirena a manhattan" o meglio ancora quella che si pitturava gli occhi con lo spruzzo nero in "BLADE RUNNER). Era reduce da un grosso dolore personale e devo dire che consolarla tenendola tra le braccia mi riempiva l’esistenza. Mi filava molto ... come amico..., naturalmente. E come un girasole giravo intorno a lei senza mai avere il coraggio... di dichiararle il mio amore (e credetemi per vie traverse e su altri fronti questa ancora la pago). Non si puo' cavare essenza di rose da un carciofo, cosi' non mi davo la possibilita' di essere felice ed ero sicuro di non avere chance alcuna. Timidamente, mi accontentavo di esserle amico ... di farla ridere... cose cosi'. Qualcosa dentro di me, forse una vocina perfida (o forse si trattava solo di un barlume di obbiettività), mi suggeriva di andarci molto cauto e di lasciar perdere, credevo fosse meglio un rimpianto che una brutta figura, oggi che sono un vecchio rottame, in Alzeimer avanzato ho capito che sarebbe stato molto meglio ricevere un  rifiuto chiaro che rimpiangerlo ancora dopo 31 anni. Lei forse per timidezza, forse per ambiguità o forse solo per educazione, pur percependo "qualcosina" da parte mia,...non ne ha mai fatto accenno nè mi ha mai detto cosa ne pensasse. il comico sarebbe sentirsi dire ..."ma io non me ne sono mai resa conto..."